L'itinerario si snoda sui fianchi di un imponente vulcano, a partire dallo Specchio di Venere, il nostro lago calderico, testimone dei due grandi collassi calderici che hanno investito l’isola, poi risorta dalle sue ceneri come una Fenice. 

Arrancando su un’impervia mulattiera in basole di lava, arrampicherete in contrada Sillùmi fino a sfociare al di là di una sella sul crinale di Zinèdi, con le lave di Gelfisèr in campo lungo e le due vallate di Khannàkhi e Khufirà in evidenza.

Attraversate le due valli riprenderete a salire fino alla cima del vulcano, grazie a un percorso in basole e rocce, all’ombra di lecci, corbezzoli, eriche, lentischi e ginepri, che in primavera si ammanteranno dei colori del nostro ricco patrimonio floristico.

Un affascinante fuori pista vi condurrà sul ciglio del cratere, svelando un orizzonte di lave,  boscaglie e crepacci degno di un set cinematografico, e poi ad un canyon (figlio del fuoco, piuttosto che dell’acqua) creato dall’esplosione del cratere per l’ostruzione del condotto magmatico.

All’interno, tra muschi, felci e lecci alti e sottili, rivivrete l’epopea dei Briganti di Pantelleria: un manipoli di ribelli, di estrazione aristocratica e contadina, che spadroneggiarono nell’isola per un triennio, arroccati proprio a Gelfisèr, prima di capitolare nel 1863 in Cima alla Montagna Grande, grazie alla soffiata di un fiancheggiatore e ai 900 uomini del Colonnello Ehberard.

L’escursione procederà lungo le contrade di Trikhirrìkhi, Randazzo e Bugèber, alternando cornici rurali, boschive e vulcaniche di grande impatto paesaggistico, tra percorsi sterrati, in basole di pietra lavica e rocce, immersi nel tipico scenario rurale di Pantelleria, per concludersi in bellezza sulle sponde del Lago, con una degna abluzione termale.

È una escursione ai limiti del trekking estremo, destinata agli esploratori più agili e motivati, che esalterà lo spirito d’avventura che è in ognuno di noi, e che cambierà per sempre la vostra percezione dell’isola.