Il 16 agosto, al Castello di Pantelleria, è stata presentata la nuova edizione de "Il libro dell'isola di Pantelleria", l’opera più importante del notaio Angelo D'Aietti, finalmente ripubblicata dopo quasi 30 anni di assenza dalla scena editoriale. Alla manifestazione, patrocinata dal Comune di Pantelleria ed autorevolmente introdotta dal Prof. Sebastiano Tusa - Sovrintendente del Mare - ha preso la parola il figlio dell’autore, Giuseppe (che ha curato interamente la riedizione dell’opera, dalla revisione del testo e del corredo fotografico alla concreta pubblicazione), ed hanno partecipato molti dei familiari del notaio, prima fra tutti la moglie Pia. Donna forte e di temperamento - come le sue origini ericine suggeriscono - la signora Pia ha affiancato il notaio D'Aietti lungo tutto il suo percorso di vita personale, professionale e letteraria, offrendogli non solo il calore e la stabilità degli affetti cui tutti aspirano, ma anche e soprattutto quel sostegno costante ed incondizionato che ha consentito al suo spirito creativo e fuori dagli schemi di spaziare liberamente nel suo mondo di studi, ricerche e rovelli intellettuali. In realtà, forse pochi sanno quanto prezioso sia stato l’apporto di “Donna Pia” nella realizzazione del sogno di una vita del notaio D'Aietti, quel Libro dell'isola di Pantelleria, nato nel corso di quasi 20 anni di appassionate ricerche, nelle pause del suo lavoro, tra una notte insonne e l’altra, e tra un pacchetto e l’altro delle sue Marlboro. In ogni momento di questa lunga avventura Pia è stata lì, a condividere le scorribande diurne e notturne nella memoria dell’isola, ad ascoltare ogni singola pagina del libro, mai veramente terminata senza essere sottoposta alla sua “prima lettrice”. Ma l’importanza del suo ruolo va oltre la fine della stesura dell’opera, ed oltre la scomparsa del notaio D'Aietti, per aver preservato e custodito ciò che per lei costituiva la memoria privata di un compagno di vita, ma che allo stesso tempo ha offerto l’unico modo per ricostruirne adeguatamente le opere letterarie. E’ infatti solo grazie alla sua cura nella conservazione del manoscritto originale, oltre che dell’archivio fotografico del notaio, che è stato possibile per il figlio Giuseppe restituire ai lettori la versione integrale de "Il libro dell'isola di Pantelleria", finora mai dato alle stampe nella sua completezza per opinabili scelte editoriali; così come l’amorevole custodia di romanzi e novelle inedite potrebbe riservare ancora qualche piacevole sorpresa per il futuro.
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