È il più lungo dei nostri itinerari, viaggiando tra Serraglia e Muègen, intorno al più grande vulcano dell’isola, in cui natura, storia e geologia si contenderanno a vicenda la scena. Attraversato il Khàlkhi, coi suoi abituri trogloditici ed altre tracce di antropizzazione, sfocerà dentro il cratere da cui 35.000 anni fa traboccò la lava della Montagna Grande, poi innalzatasi lentamente di oltre 300 m per l’aumento di pressione della camera magmatica.

Raggiunti i 700 m della cima, tra fortilizi della II Guerra Mondiale, scenderete fino alla Capperaia di Pietro Bonomo (un anfiteatro naturale terrazzato e coltivato a cappereto, vigneto e frutteto), per rientrare al Khàlkhi dopo una inversione di rotta e procedere lungo il serpentone della Forestale, immersi nel bosco sempreverde.

Dopo un lungo percorso sterrato all’ombra di pini, lecci e corbezzoli, l’angusto orizzonte verde si schiuderà sull’altipiano di Muègen, integro, segreto e poetico, con la sua chiesetta dedicata a Sant’Antonio, patrono della contrada poi abbandonata dalla sua comunità.

Ancora qualche km di strada, prima in asfalto e poi sterrata, e ancora una sorpresa: la grande valle di Ghirlanda, verdissima di vigneti e punteggiata di dammusi, spesso in miniatura e dai tratti fortemente cubici… risalirete fino al boschetto dei Gibbiùna e dopo una visita alla sua necropoli tardo-Antica, rientreremo al punto di partenza, in contrada Serraglia.

È un classico itinerario interdisciplinare, affascinante e a suo modo sofisticato, che avrà un posto di primo piano nell’album dei ricordi panteschi e rafforzerà il vostro legame con la perla nera del Mediterraneo.