È un affascinante viaggio tra il Punta Spadillo e Randazzo, che a partire da Cala Cinque denti si snoda tra le Lave del Khagiàr e quelle di Khuttinàr, per rientrare al punto di partenza dal Khafàro.

Dopo un primo tratto costiero tra la macchia mediterranea, il percorso sale di quota tra nuclei di dammusi in abbandono e altre vestigia del nostro recente passato, muti testimoni di quell’epopea che aveva trasformato in un giardino anche le lande più sterili e aspre: zigzagherete tra i meandri dell’entroterra fino a tagliare il cratere di Randazzo tra le terribili guglie di Khuttinàr (dall’arabo hatt al nar = via del fuoco), nel punto di effusione della colata lavica che oltrepassò il mare creando Punta Spadillo, durante l’ultima fase eruttiva dell’isola; poco prima, un antico opificio rurale svela la vita al tempo in cui l’isola viveva di agricoltura e allevamento del bestiame, in società atomiste a base familiare fondate sull’autarchia ed il baratto.

Un tracciato sempre più stretto immerso in una fitta boscaglia sfocerà poi in una mulattiera che scende alla volta di Bugèber, per tornare proseguire su un tratto in asfalto e cemento, una pista sterrata carrozzabile e un meraviglioso camminamento rurale che vi ricondurrà al mare e al punto di partenza, passando per il Sentiero Romano.

È una escursione dai tratti avventurosi che aumenterà il vostro amore per l'isola e la voglia di conoscerla sempre di più, che schiuderà tanti piccoli scrigni... che non vedrete l’ora di riaprire.